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 I Cinque Giorni
di Andreas


A livello filosofico l’eredità medioevale identificava nell’uomo un animale sociale,legandosi a quelle che erano le ragioni aristoteliche. Tuttavia proprio dallo sviluppo della moderna borghesia si arriverà ad aggredire questa concezione. Machiavelli ed Hobbes illustrarono infatti come sia la lotta e non la comunità a spingere la razionalità dell’uomo,lotta tesa per la soddisfazione del proprio benessere individuale. La dimensione essenziale quindi viene sempre più schiacciata dalla dimensione tecnica della lotta e del conflitto di interessi particolari. Maschere, trasformismi,costrizioni,sottomissioni,dominazioni hanno visto una trasposizione nell’ambito sessuale di una brutalità caratteristica di forme sociali estremamente sottoposte a tensioni di conquista,di occupazione,di controllo. Forme sociali che si inverano sopra quello che è l’economia della pianificazione e del profitto,economie che caratterizzano la parte razzialmente europeide (con i suoi importati)del mondo. L’atto consensuale è una giustificazione così come lo erano le opere di Gobineau che tendevano a soddisfare il bisogno inconscio dell’elite europee dell’ottocento responsabili di un dominio implacabile su larghe fasce del mondo. La pratica sado-masochistica (sia leggera che pesante…..)non possiamo non raccordarla a questo specifico sviluppo societario: se noi infatti ci rapportiamo a quelle che sono le società dell’Africa nera, delle comunità    aborigene australidi, delle comunità indie amazzoniche, non riscontriamo questa brutalità e questo perché le forme sociali realizzatesi non hanno quel carattere di conquista,tanto è vero che si pongono come aree non ancora omologate alla civiltà della globalizzazione.
Un orpello territoriale di quel crogiuolo che era l’ex impero sovietico è rappresentato dalla Moldavia,una terra posta a ridosso del Mar Nero,della Romania e dell’Ucraina,di lingua romena ma staccatasi dall’idioma originario in seguito alle vicende della Seconda Guerra Mondiale: anche la Romania riceverà la sua amputazione territoriale per aver sostenuto quasi fino alla fine l’alleanza con Hitler ed il Nazismo. Una volta inglobata nell’URSS sparirà dalla storia,per ricomparire improvvisamente nel 1991, all’indomani della liquidazione gorbacioviana. Tuttavia l’indipendenza non determinerà ricchezza,opulenza grassezza secondo i canovacci occidentali,anzi: la sua nobilitazione interna all’URSS si trasformerà in immediata povertà di quart’ordine una volta che la regione assume la dizione di stato indipendente. La feroce statalizzazione,i piani quinquennali tutti rivolti al settore pesante,il deperimento dell’agricoltura attraverso la forzata collettivizzazione delle terre che spingerà al parossismo non solo l’occultamento delle derrate,ma anche il crollo delle rese dovute sia allo spopolamento delle campagne,sia al fallimento delle politiche agrarie,resero questo lembo esterno della Russia un deserto di campi spelacchiati e di degenti sotto contributi di Mosca,contributi che venivano spartiti dalla locale nomenklatura di partito. Non solo: l’indipendenza non porterà nemmeno lo sbocco sul mare, Odessa rimaneva sotto l’Ucraina,così per quel proletariato che fa su e giù dalle officine portuali del Mar Nero,l’emancipazione si traduce in occidente ricco e non certo nel comunismo superiore teorizzato da Lenin nel suo Stato e Rivoluzione. Comunismo superiore un cazzo… pensa una coppia di moldavi: lui un energumeno di un paio di metri,barba folta,occhi neri e scintillanti;una belva che freme. Lavora come sommozzatore portuale,pulitore delle scorie degli scafi;la sua compagna una bella ragazza tipica della terra di mezzo,molto avvenente: non ha mai sopportato la vita della campagna moldava del cazzo; sgusciando entro le vie della piccola capitale,sottraeva bei vestiti,begli articoli femminili dalle boutique che sorgevano all’interno della Glasnost. Entrambi cercavano di più: non sapevano neanche cosa cazzo fosse il materialismo marxista: una specie di Bibbia perpetrata sui fottuti banchi di scuola che mal sopportavano, che non digerivano. La polizia ed il partito avevano costituito una specie di cappa asfissiante fatta di chiusura e di indottrinamento fine a se stesso. Buona parte della gioventù tentava la fortuna nell’Armata e per parecchi c’era stato il ritorno in una bara di ferro zincato,spappolati in Afghanistan,in Mongolia,nell’area caucasica… no l’emancipazione non arrivava con questo cazzo di comunismo di merda. Questo frullava nei cervelli dei due: da sempre ovattati da un mondo irreale che non emanava impulsi,fuori dal giro della gigantesca capitale dell’impero,dalla periferia la tradotta verso un qualcosa di diverso passava per i cavi di internet,della televisione,delle parabole che iniziavano a comparire qua e là. Le bande larghe iniziarono a connettere anche questa periferia al centro del mondo e quello che rimandava il centro era il soldo attraverso l’esplosione degli impulsi più bestiali,commercializzati e inverati in business dai 9 zeri. Non solo: l’occidente dei megaborg offriva spazi lasciati liberi da una generazione di ricchi professionisti che facevano scomparire la figura del sottoposto,del “cameriere”. Fanculo Mosca e dintorni: il rischio è quello di fare la fine dei ceceni o dei barboni,stritolati contemporaneamente da mafia e stato… di ritornare in una azienda statalizzata neanche a parlarne: i salari liberali non permettono neanche il pagamento del biglietto del treno per arrivarci nella capitale. Ora c’è però internet e dall’occidente si spinge per la ricezione di manodopera e di sollazzo: Lvov e Mar vedevano l’occidente terminare direttamente dentro i loro corpi. Anche l’assunzione del sesso,il desiderio del sesso era cambiato attraverso la navigazione nei siti hard,nei siti a pagamento,nella pirateria mediatica: le maschere,le mute,i boccagli,gli erogatori,le pinne,i guanti improvvisamente diventarono trade d’union con un mondo agoniato fino all’eccesso. Ora i corpetti,le stringhe,i tacchi alti,le guaine hanno un senso. C’è bisogno dell’approdo tuttavia,un approdo che non tarderà ad arrivare: tramite una agenzia la coppia si mette in lista per i lavori domestici e la chiamata non tarderà ad arrivare: Mar era stata richiesta per far da cameriera ad una  signora francese sita alla periferia di Lione,la seconda città industriale della Francia. Il gioco era fatto: i due erano determinatissimi a succhiare tutto il succhiabile ed a sfogare ottant’anni di cellula sovietica,di zarismo,di periferia di merda. Ora il punto di non ritorno doveva essere finalmente superato. A Lione si sistemarono provvisoriamente in una pensioncina,Mar si presentò pulita come la Svizzera,senza far presagire assolutamente nulla: “…vado la,le pulisco per un po’ di tempo il culo e intanto mi installo,poi entri in scena tu e ci scateniamo…”, queste le parole di Mar.
Lvov era molto, molto, molto carico e non aveva molta voglia di aspettare. Nel frattempo i giorni trascorrevano velocemente,rapidamente. Lvov sistemava l’attrezzatura e smaniava,poi una telefonata lo scatenò finalmente: il cervello inizierà a pompare al massimo il sangue così come i pensieri perversi assoluti: era l’inizio delle danze e non era pensabile il dubbio… Come una belva si precipiterà nella nuova casa della sua ragazza.

Prima serata,il buio accompagnava le frenesie di Lvov: entrava di forza nella casa della signora francese,come una belva si fiondava sopra Mar: subito,immediatamente le sradicherà di dosso la “divisa” , incominciando a pompare come un ossesso. Sotto,la muta prevedeva un pertugio appositamente realizzato allo scopo; il frastuono svegliava la signora che fu subito investita dai due: per tapparle la bocca le fu infilata immediatamente una maschera facciale con un grosso boccaglio,in tal modo le urla si trasformarono in gorgoglii che eccitarono Lvov ancora di più… Mentre spingeva come un pazzo furioso, le sue mani ravanavano nella valigia mentre contemporaneamente lei avvinghiava il corpo della signora da dietro: veniva slacciata biancheria e strappati i vestiti,mentre il maschio estraeva giubboni di gomma e pantaloni aderenti al neoprene, squarciati. I due improvvisamente sospesero le penetrazioni: si accorsero che alla signora l’andazzo andava più che bene. Parliamo di signora: in realtà si trattava di una nobile decaduta la cui famiglia aveva subito le conseguenza delle spogliazioni naziste. Separata dal marito in seguito al fallimento di numerose speculazioni finanziarie, si era ritirata a vita privata nella periferia di una città industriale grigia, funesta. Un braciere femminile che attendeva solo di incendiarsi, di ardere per aggrapparsi ancora una volta alla vita,che da parecchio tempo trascorreva anonima nei salotti di bellezza,nelle boutique delle belle signore….I puntini scintillanti dei due moldavi, accendevano le fantasie più sfrenate della donna, fantasie che ora si materializzavano con l’aderenza della gomma, con la costrizione del tubo di gomma che le veniva infilato nella bocca. Il suono che emanava il suo respiro tempestava fortemente sia il suo cervello che quello della coppia. L’attimo di sospensione,umano,fu superato dall’aggressività dell’uomo,il quale ora sapeva di poter possedere due entità femminili contemporaneamente,ma non solo. Lei poteva possedere un uomo ed una donna contemporaneamente,la donna poteva possedere due estranei contemporaneamente. Le mani frenetiche,avvolte in guanti,premevano sui corpi resi lisci dalla gomma. La scomparsa del connotato dei lineamenti eccitava ancora di più le menti del bozzolo umano. Il tempo accelerava la sua velocità,la notte fu divorata dalle urla di godimento…..

La nottata trascorse senza sosta. L’indomani si dovevano tirare le somme. Lvov e Mar si scambiarono uno sguardo e d’improvviso in lui sorse un dubbio. Quella serata aveva cambiato la prospettiva: non si aspettava una donna disposta a ciò,una straniera disponibile. Erano pronti ad una reazione e dalla Moldavia si portavano una carica di rabbia che poteva certamente contrastare una repulsione proveniente da un mondo fatto di ricchezza. Non andò così. La giornata trascorse in sospensione,la notte anche. Lvov improvvisamente si scaricò tra lo sconcerto della sua donna. Mar fremeva: il fatto di aver attraversato un tunnell orgiastico all’interno di un bell’appartamento occidentale,non le consentiva più altri ritorni. Per lei la Moldavia bastarda era lontana finalmente,il profumo della morbida pelle della  signora francese l’avevano inebriata completamente. Lvov invece era rimasto dietro.

Il terzo giorno l’uomo decise di prendere aria ed usciva dall’appartamento. Mar scalpitava,a soccorrerla la donna francese. Si sostituirà al maschio infilandosi la sua muta,assumendo quella maschera piena del suo odore,del suo sudore,con una protesi fallica inizierà a possedere Mar che si liquefaceva in una bolla di sesso e gorgoglii. Ogni sussulto un orgasmo,ogni orgasmo una dilatazione del corpo che aumentava la muta. La dimensione era cambiata nella sua testa: non voleva più sentire quel vento gelido siberiano che fin da bambina le tagliava il viso. Voleva tutto ciò: il tepore di una casa spaziosa ben riscaldata,un bagno da non dividere con nessuno ma soprattutto una donna che poteva trasformarsi nel più bel maschio della terra: profumato,efebico,dionisiaco,senza limiti.

Lvov si era nel frattempo diretto verso il Rodano,il grosso fiume che attraversa la città. Nella sua testa aveva immediatamente presagito lo scompenso: sapeva benissimo che Mar non avrebbe più compreso quel suo bisogno di suturare con l’adrenalina una vita passata anonima in un porto. Una donna non ti perdona mai quando ti tiri indietro,soprattutto quando l’incertezza è nei suoi confronti. Non voleva subire un rifiuto,non lo avrebbe sopportato. Così la sua mente iniziò viaggiare a mille: doveva fare qualcosa,ma cosa?? Pur non essendo nell’appartamento sentiva dentro di sé,dentro il suo midollo spinale,gli orgasmi della sua donna e per questo aveva bisogno di essere in movimento,di far viaggiare il cervello entro un’altra dimensione, entro un’altra situazione. Prima di partire dalla Moldavia si era informato presso il porto di una comunità russa presente nella città. In caso di necessità si sarebbe potuto rivolgere a loro. Così Lvov speditamente si dirigerà da questi suoi “connazionali” in cerca di qualcosa da fare…

La piccola palazzina prefabbricata che ospitava i russi si trovava a ridosso di un impianto siderurgico. Si trattava del solito ghetto periferico industriale ospitante la manovalanza del III millennio,la nuova schiavitù delle società post-industriali. Tuttavia i russi che vi risiedevano non erano lì solo ed esclusivamente per lavorare…. Lvov lo sapeva benissimo,ma non gli importava. Una volta entrato in contatto immediatamente gli chiesero se sapeva usare gli scanner radio per le automobili….in gioco c’era un “colpo” ed avevano bisogno di uno “tranquillo “ alla guida….

Nell’appartamento della signora la sosta era solo fisiologica. Le due donne non smisero un momento: il pavimento sembrava un lago che ospitava due sirene desiderose solo di conoscersi carnalmente, nient’altro. Godere dei gorgoglii e dei sibili altrui, deflagrare in una fusione sessuale inaudita. Col trascorrere del tempo l’intesa andava affinandosi,ed i particolari iniziavano a prendere la loro importanza. Così il piede inarcato entro una scarpa col tacco a spillo assumeva la forza di un potente afrodisiaco,le lingue umidi quello della ricerca di un orifizio da esplorare,da comprendere,da volere con tutta la forza del mondo. Il dolore scompariva,la fame scompariva. Le teste si passavano in rassegna come se incontratisi per la prima volta andassero alla ricerca del mistero che aumentava l’eccitazione. Improvvisamente lungo la notte tra il terzo ed il quarto giorno un brivido lancinante attraversò la mente di Mar, un lampo che la signora francese scorse nei suoi occhi…..il battito del cuore iniziò a rallentare,il corpo iniziò a diventare pesante nei movimenti,con la stanchezza sopraggiunse il sonno,un sonno profondo.

I sibili dei proiettili annunciavano i buchi nella carrozzeria dell’auto dei russi che fuggiva furiosa nelle strade della città. Il colpo si era rivelato oltre le loro possibilità: la reazione di chi aveva subito la rapina era stata immediata e ferale e le cose si erano messe subito male. Ma l’adrenalina,quella smaniosa ricerca di Lvov,pompava nelle sue vene come mai. Per un momento si era scordato di Mar,dei suoi sospiri,ma proprio in quel momento la sua vita sfuggiva entro neri squarci non più grandi di un pugno... un proiettile lo centrava in pieno e per lui ci sarà solo uno spruzzo di sangue ad annunciare la morte. Quel vischioso desiderio d’uscirne fuori lo aveva preso per sempre e fatto straniero in patria ed improvvisamente straniero presso la sua donna.

Tutto il quarto giorno trascorse nel sonno più profondo,nel nulla cosmico,infinito. Quando faticosamente Mar aprì gli occhi,una flebile luce filtrerà entro la sua retina. Dalla finestra di fianco si scorgeva il rossastro del sole che andava….lì vicino sentiva il respiro della donna francese. Un respiro caldo…calmo. Per un certo tempo Mar rimase ad ascoltare il ticchettio delle lancette dell’orologio posto sul comodino vicino al letto. Improvvisamente la cadenza di quel ticchettio si fece frenetica, folle, dai muri filtrava una tenue vocina….Mar di scatto balzò dal letto e percorse frettolosamente le stanze della casa fino a giungere d’innanzi ad un televisore. Quando lo accese si vide il viso di Lvov sparato in piena faccia: si trattava della foto del suo passaporto rinvenuta vicino al suo cadavere. Una voce annunciava atona dell’avvenuta sparatoria nei pressi di un night clandestino lionese e della morte del suo uomo.
Una lacrima scintillante iniziò ad attraversare il suo viso fattosi di carne… poi più nulla.






"I Cinque Giorni" - Andreas - Tutti i diritti riservati

 

CLASSIFICA DEL CONCORSO LE ROSA E LA FRUSTA DEL 2004 -ORGANIZZATORI  MARA E GIUSEPPE, WWW.SLAVEMARA.IT, BANDO CONCORSO WWW.LAROSAELAFRUSTA.ORG .

Oggi 19 settembre 2004,
pubblico la classifica generale inerente al primo concorso di Manette
Luna, sulla base dei voti ricevuti dai giudici, che ringrazio per il
loro lavoro.

Per mia espressa volontà pubblicherò solo la rosa di chi riceverà i
premi in palio. Sono e resto dell'opinione che tutti, indistintamente
dal risultato raggiunto, sono stati eccelsi nel raccontare e far
vivere i propri sentimenti e le proprie emozioni. Mettersi in gioco,
scrivere non è una cosa molto facile.
Affrontare un concorso, anche se semplice e senza pretese come vuole
essere questo, merita un premio semplicemente per l'atto di
iscrizione.

Ecco la rosa:


Prima classificata:

A but de souffle  -JP
A cui andrà la frusta in palio

***

Seconda classificata:

Piccola - Viky
A cui andrà il frustino in palio

***
Terza classificata

Di più - Serena Percepito
A cui andrà il libro in palio

***
PREMIO SPECIALE PER LA POESIA

A PADRONA SERIA
* Un collare *

Una menzione particolare da parte di un giudice d'eccezione riguarda
Andreas e il suo scritto "I cinque giorni",di cui riporto
testualmente il giudizio:

"Colto, culturale, sofferta ricerca di liaison tra analisi socio-
politica e sesso, tra sesso e giochi fetish. Va premiato l'impegno e
l'originalità.".


Altra menzione va alla nostra Angela con il suo "Delirio", che avendo
partecipato contemporaneamente ad un concorso delle edizioni
Malatempora, sarà presto su cartaceo nell'antologia di questo
editore. A lei vanno i nostri complimenti.


Ci permettiamo di allegare una nuova pagina di aggiornamento ed una galleria
celebrativa.




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