IL CROLLO DELLA WERMACHT

Esistevano due ragioni che impedivano ad Hitler di ritirarsi: la prima era l’importanza dell’Ucraina nell’economia di guerra,la seconda era la fiducia verso generali fanatici – come Model e Schorner – che in più di una occasione avevano dimostrato di saperci fare. Il problema era che i russi analizzavano ed imparavano velocemente dagli errori. Così in certi settori la Wermacht aveva arretrato per migliaia di chilometri tanto da portare l’Armata Rossa ,già alla seconda metà del 1944,a piantare le artiglierie pesanti sui confini romeno ungheresi nonché finlandesi. Chi resse l’urto era il Gruppo d’Armate di Centro che,con la Bielorussia,andava a formare un ampio saliente. Quel fronte nell’estate del 1944 fu coinvolto in una gigantesca trappola,con i russi che con brevi cannoneggiamenti ,altoparlanti che diffondevano rumori di carri,squadriglie aeree che appoggiavano reparti inesistenti,facevano credere ai tedeschi che il maggiore sforzo fosse stato prodotto molto a nord o molto a sud delle loro posizioni. L’intelligence tedesco cadde in pieno: nella notte di quei mesi gli assaltatori sovietici si infiltravano a migliaia tra le linee tedesche,con i partigiani che disintegravano completamente i sistemi di comunicazione della Wermacht. L’Armata Rossa altresì aveva preso completa padronanza della guera combinata,così quando 1,3 milioni di uomini sfondarono da Ostrv a Kovel per più di 300 KM,oltrepassarono di slancio Minsk che vedeva ivi il grosso del dispositivo tedesco: qualcosa come 350.000 soldati tedeschi furono fatti prigionieri,più di quelli di Tunisi e Stalingrado messi assieme!

(**) Lo sfondamento del fronte centrale arrivava dopo che Hitler,temendolo,aveva rafforzato le divisioni di quel fronte. La  problematica era tecnica. Ad oriente i tedeschi erano stati superati dai russi. Infatti dal 1944 era stato ideato il corpo D’ARMATA D’ARTIGLIERIA costituito da potenti batterie da 152 protette da piastre da 150 mm,semoventi,costituite da 3 divisioni auto motorizzate con parchi carri proprio e copertura aerea autonoma. Questi corpi coprivano autonomamente le armate corazzate,potendosi per questo spostarsi liberamente,concentrando il fuoco su un punto di sfondamento ed altresì sottraendosi al fuoco nemico. In questo modo la penetrazione dei carri risultava brutale e difficilmente arginabile. I corpi d’armata d’artiglieria russa arrivavano a concentrazioni di fuoco devastanti ,fino a più di un cannone per metro. Non solo: con il bacino di popolazione a disposizione i russi effettuavano 3 cambi annuali di linea,mentre i tedeschi combattevano fino all’esaurimento. Con il generale Voronov a maresciallo capo dell’artiglieria,fu decretata la guera di profondità permanente,tanto che l’Armata Rossa rimarrà in offensiva per qualcosa come 250 giorni consecutivi. La velocità di penetrazione veniva data dai pesanti ma veloci carri Stalin da 50 tonnellate . Questi carri avevano scarsa protezione (11 cm di corazzatura),ma per questo guadagnavano in velocità e manovrabilità,altresì il cannone da 122,non solo faceva male ai Tigre ma altresì aveva una maggiore distanza utile. I rusi non idearono,al contrario degli Alleati Occidentali,il bombardamento strategico. L’aviazione russa agiva da intercettazione e pulitura dell alinea di fronte,per dare più respiro possibile alle avanzate. C’è da dire che le perdite umane dell’Armata Rossa erano assai elevate,ma i numeri erano a favore dei russi. I tedeschi ,dopo la crisi del 1942-43,non erano più in grado di rimpiazzare uomini al fronte. Così le unità furono ridimensionate,pareggiando il gap coi russi attraverso la tecnologia. Proprio quest’ultima impedirà il collasso della Germania già nel 1943. La divisione corazzata tedesca aveva visto scendere il suo numero di cari da 356 a 240. La diminuzione era stata potenziata dal peso,58-65 tonnellate,da una corazzatura di 150mm e dal sempiterno e micidiale cannone da 88. Erano i cari Tigre,quasi impossibili da scalfire,tuttavia soffrivano di due handicap: il primo era il dispendio di carburante. Per farlo muovere era necessaria una continua linea di rifornimento e qui cominciavano i guai,vista l’inferiorità aeronautica dei tedeschi. Il secondo era tecnico: anche un minimo guasto pregiudicava  la potenzialità del carro che diventava subito inutilizzabile. Per questo i tedeschi metteranno in linea anche il Panther che si presentava più leggero e quindi maggiormente manovrabile. Nella divisione corazzata entravano due reggimenti di  fanteria meccanizzata,un battaglione panzer grenadiere costituito da due reggimenti carri, e la brigata WAFFEN SS ,costituita da tre battaglioni di fanteria meccanizzata con una compagnia di mitraglieri. L’artiglieri divisionaria fu portata a tre gruppi STURMGESCHUTZE, con mezzi auto trasportati. Il gruppo poteva cacciare i carri,coprire la fanteria e rispondere alla stessa arma. In linea furono portati i pezzi ELEFANT da 70 tonnellate e corazza da 200,praticamente imperforabili. Questo aumento d’artiglieria tuttavia non pareggiava minimamente quella russa: se la divisione continuava a mantenere una certa potenza nei carri ,aveva tuttavia completamente perso il tetto e questo risulterà fatale negli ampi spazi russi. Anche la manovra risultava rallentata e questo impediva la sutura degli sfondamenti locali. Con queste nuove divisioni Von Manstein tenterà l’ultimo contrattacco sulla linea invernale voluta da Hitler tra il 16 ed il 23 dicembre 1943,approfittando dell’eccessiva profondità di Vatutin. L’iniziativa era geniale ,solo che era condotta con le riserve,ovvero con tutto quello che era rimasto. Come la spinta si esaurirà,l’intero fronte salterà per aria… Nelle offensive estive del 1944 i tedeschi mettevano in linea il gigantesco MAUS da 100 tonnellate e cannone da 127. Una bestia d’acciaio inattaccabile che risulterà necessaria per irrigidire il fronte,ma dal numero di esemplari assai esiguo per poter dare una svolta ala guerra. (**)

Il grado modesto delle unità combattenti tedesche,emarginate dalla spartizione del bottino orchestrata dal Fuhrer,aveva polverizzato il grado di combattività. Nonostante le misure draconiane ,i tribunali volanti ,buona parte delle unità superstiti furono sottoposte ad un nuovo ri- addestramento. Hitler non volle far ripiegare l’Armata del Nord che così non poté congiungersi con i reparti di Model in ritirata  rimanendo tagliata fuori. Nella mischia venivano gettate le rabberciate truppe dell’esercito interno  che riusciva ad appesantire l’avanzata sovietica su Varsavia ed in Prussia Orientale. A sud però i confini romeni saltarono con Antonescu che si dimetteva e Re Michele che ordinava il cessate il fuoco. Hitler scatenava un bombardamento su Bucarest che avrà come conseguenza quello di far ribaltare le alleanze romene,con i russi che si prendevano i Pozzi di Ploiesti e dilagavano in tutta la penisola balcanica. Il cambio di rotta romeno costrinse anche i finlandesi a mollare il colpo: Hitler qui evacuava a macchia di leopardo visto che i giacimenti di Petsamo e Suursari continuavano ad essere in mano ai tedeschi . Così i Finlandesi per evitare l’invasione dell’Armata Rossa,furono costretti a dichiarare guerra al III Reich. I russi nel frattempo avevano invaso la Bulgaria costringendo la Wermacht ad evacuare la Grecia in tutta fretta. Rimaneva l’Ungheria e qui Horty decise un cessate il fuoco unilaterale. Hitler allora si affiderà a SKORZENY per arrestare Horty ed imporre un fantoccio che continuasse la guerra al fianco del III Reich.  L’Armata Nord resisteva fanaticamente mentre a Gumbinnen i tedeschi riuscivano a bloccare l’armata rossa.

a cura di Linea Critica e per gentile collaborazione di Andreas Obermann

 


    
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